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Dal 19/01/2023 questo sito non verrà più aggiornato: le informazioni qui contenute hanno un puro valore di archivio.
Il nuovo sito della SDS di Ragusa è accessibile all'indirizzo www.sdsragusa.unict.it
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Lo studente del primo corso di Filologia Giapponese dovrà essere in grado di riconoscere e analizzare le principali strutture dell'enunciato in lingua classica (verbo, aggettivi e suffissi coniugabili), avere padronanza dello spelling classico (rekishiteki kanazukai) ed essere in grado di leggere correttamente testi di breve e media lunghezza.
Al termine del corso lo studente avrà familiarizzato con brevi brani di facile comprensione, tratti da opere del periodo Hei’an e Kamakura, e sarà dunque in grado di tradurre, con l'aiuto del dizionario, elaborati di difficoltà elementare.
Ѐ auspicabile una buona conoscenza della lingua giapponese moderna.
Ѐ auspicabile una buona capacità di lettura del kana e la conoscenza degli ideogrammi presentati durante il corso di lingua giapponese moderna.
Per poter partecipare attivamente alle lezioni di Filologia Giapponese è consigliabile aver superato le prime due annualità di lingua giapponese.
Il ritmo incalzante con cui la didattica si alternerà alle prove intercorso e la difficoltà degli argomenti trattati rendono la frequenza fortemente consigliata.
Il corso si articola in tre moduli, intervallati da due prove intercorso e da un esame finale.
Il primo modulo (marzo) riguarderà esclusivamente la grammatica del giapponese classico: si comincerà dallo spelling, il rekishiteki kanazukai, e si proseguirà con il verbo, la sua coniugazione e le varie classi verbali (verbi in na, verbi yodan, verbi in ra, verbi kami ichidan e kami nidan, verbi shimo ichidan e shimo nidan, verbi in ka e in sa).
Al termine della prima sezione è prevista una prova intercorso.
Il secondo modulo (aprile) prevede lo studio della grammatica, con la presentazione degli aggettivi, degli pseudo-aggettivo e della prima parte dei suffissi coniugabili (-su e -sasu, -shimu, -ru e –raru, –zu) e sarà affiancato dallo studio, dall'analisi e dalla traduzione di brani tratti dal Taketori monogatari.
Al termine della seconda sezione si svolgerà la consueta prova intercorso, che riguarderà il solo modulo di grammatica.
La terza e ultima fase (maggio) sarà dedicata interamente alla traduzione di brani dal Taketori monogatari.
La terza e ultima prova d’esame testerà le conoscenze inerenti al modulo di traduzione dei testi classici.
Komai, Akira, Rohlich, Thomas, An Introduction to Classical Japanese. (Capitoli 1 – 4.4)
Durante le lezioni saranno distribuiti ulteriori testi tratti dai seguenti manuali:
Akiyama, Ken, Rikaishiyasui kobun, Tokyo, Bun’eidō, 1994.
Ikeda, Tadashi, Classical Japanese Grammar Illustrated with Texts, Tokyo, Tōhō gakkai, 1975.
Maurizi, Andrea (a cura di), Introduzione allo Studio della Lingua Giapponese, Carocci Editore, 2012.
Pigeot, Jacqueline, Manuel de japonais classique : initiation au bungo, Paris, L’Asiathèque, 1998.
Argomenti | Riferimenti testi | |
---|---|---|
1 | conoscenza del rekishiteki kanazukai | Komai, Rohlich, An Introduction to Classical Japanese. (Capitoli 1 – 4.4) |
2 | conoscenza delle strutture verbali, aggettivali e suffissali | Komai, Rohlich, An Introduction to Classical Japanese. (Capitoli 1 – 4.4) |
3 | padronanza dei testi classici tradotti | Taketori monogatari, Tokyo: Hieisha, 1998 |
Esame scritto: due prove intercorso e una prova finale.
Le prime due prove verteranno esclusivamente sulla grammatica, con traduzioni di frasi, analisi delle forme verbali, aggettivali e suffissali, lettura di ideogrammi e significato di vocaboli provenienti dal materiale analizzato in classe.
La terza prova testerà la conoscenza dei brani antologici tradotti in classe, e proporrà altresì una breve e semplice prova di traduzione inedita (con glossario fornito dal docente).
Il voto finale è dato dalla media matematica dei risultati ottenuti ai test. Qualora lo studente non dovesse ritenere soddisfacente la valutazione delle prove scritte, è possibile recuperare con un colloquio orale.